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Grandi imprese

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  • CROWDFUNDING – il primo passo per aiutare l’impresa che vuole crescere e competere con il mondo globale è la linfa vitale del finanziamento collettivo. Permette all’impresa di farsi conoscere, farsi apprezzare e finanziare in un unico progetto. Molto spesso però il singolo operatore non è in grado, per scarsa competenza o per carenza di tempo, di sviluppare da solo un progetto di finanziamento collettivo.

  •  STRATEGIST – con le strutture presenti in Alto Adige (IDM in primis) riusciamo ad offrire la consulenza di esperti di strategie aziendali da attuare e raggiungere, quando possibile, gli obiettivi prefissati dall’impresa. Quello che oggi manca è una “regia” che permetta ai consulenti di verificare in maniera proattiva i potenziali di alcune categorie di imprese associate e quindi presentarsi dal titolare e proporre soluzioni nuove per aumentare il suo/loro business.

  •  NETWORKING – è la chiave di volta per ogni impresa, ma il singolo operatore non sempre è in grado di investire tempo, e non sempre ha la competenza, di cercare eventuali partner per la sua attività. Ecco perché dovrebbe potersi rivolgere alla parte pubblica per trovarsi di fronte degli esperti del tessuto economico locale che possano individuare, a richiesta o in maniera proattiva, quali altri operatori potrebbero portare beneficio reciproco nella collaborazione.

  •  STARTUP – investiamo tantissime energie per rendere l’Alto Adige quella incubatrice di menti e professionalità nel mondo delle startup, ma quello che possiamo offrire non è sempre all’altezza delle richieste e necessità delle stesse e delle offerte del mondo globale. Per questi uffici è necessario coinvolgere e cercare quegli esperti che nel mondo economico globale già hanno dimostrato con i fatti le loro abilità.

  •  ACCELERATOR – attualmente per le startup è già all’opera un incubatore, che però oggi non è in grado, per esempio, di consigliare la forma societaria ideale per una specifica attività o di indicare connessioni con i grandi del mondo. Bisognerebbe creare un business accelerator, simile a quello di Berlino che è connesso con la Silicon Valley (http://www.axelspringerplugandplay.com per farsi una idea).

  •  LOGISTICS – quando si intende attirare menti per sviluppare progetti innovativi, dobbiamo pensare a giovani che non hanno sempre fondi per pagare affitti costosi per i loro uffici. In altre grandi città della Germania o di altri Stati membri UE vengono messe a disposizione addirittura gratis delle postazioni di lavoro digitale. Ora questo sarebbe un sogno, ma vedere affitti di 500 euro al mese per una startup proprio dove invece dovrebbe essere incentivata ad andare, stona con il messaggio di apertura al futuro che vogliamo dare. 

  •  UE FUNDS– quello che veramente ci farebbe diventare una eccellenza europea sarebbe una piccola struttura capace di attingere e immettere nel mercato locale quei fondi che l’UE stanzia per le singole imprese e che, secondo le statistiche nazionali, siamo tra i peggiori utilizzatori. Anche in questo progetto c’è necessità di un pool di consulenti, che sicuramente già sono in forza, che in maniera proattiva, dopo aver analizzato il mercato locale incrociato con i fondi a disposizione dell’UE, riuscisse a proporre direttamente alle imprese, non solo startup, di partecipare ai bandi europei con l’aiuto di euro-progettisti messi a disposizione dalla Camera di Commercio. 

  • Ampliare la contrattazione secondaria, azienda per azienda, per risolvere in modo adeguato i problemi interni di organizzazione del lavoro.
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  • Sviluppare le forme possibili di “partecipazione” dei lavoratori alla gestione d’impresa.

  • Garantire forme di sostegno strutturali, in sinergia con i comuni, per fare fronte a gravi e prolungate crisi come quella della ex Memc di Merano, per fare fronte ai bisogni primari dei lavoratori (mutui, rette scolastiche, assistenza sanitaria e sociale… ) nel lungo periodo di sospensione dalle attività lavorative (cassa integrazione, mobilità).​

GRANDI IMPRESE

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  • CROWDFUNDING – il primo passo per aiutare l’impresa che vuole crescere e competere con il mondo globale è la linfa vitale del finanziamento collettivo. Permette all’impresa di farsi conoscere, farsi apprezzare e finanziare in un unico progetto. Molto spesso però il singolo operatore non è in grado, per scarsa competenza o per carenza di tempo, di sviluppare da solo un progetto di finanziamento collettivo.

  •  STRATEGIST – con le strutture presenti in Alto Adige (IDM in primis) riusciamo ad offrire la consulenza di esperti di strategie aziendali da attuare e raggiungere, quando possibile, gli obiettivi prefissati dall’impresa. Quello che oggi manca è una “regia” che permetta ai consulenti di verificare in maniera proattiva i potenziali di alcune categorie di imprese associate e quindi presentarsi dal titolare e proporre soluzioni nuove per aumentare il suo/loro business.

  •  NETWORKING – è la chiave di volta per ogni impresa, ma il singolo operatore non sempre è in grado di investire tempo, e non sempre ha la competenza, di cercare eventuali partner per la sua attività. Ecco perché dovrebbe potersi rivolgere alla parte pubblica per trovarsi di fronte degli esperti del tessuto economico locale che possano individuare, a richiesta o in maniera proattiva, quali altri operatori potrebbero portare beneficio reciproco nella collaborazione.

  •  STARTUP – investiamo tantissime energie per rendere l’Alto Adige quella incubatrice di menti e professionalità nel mondo delle startup, ma quello che possiamo offrire non è sempre all’altezza delle richieste e necessità delle stesse e delle offerte del mondo globale. Per questi uffici è necessario coinvolgere e cercare quegli esperti che nel mondo economico globale già hanno dimostrato con i fatti le loro abilità.

  •  ACCELERATOR – attualmente per le startup è già all’opera un incubatore, che però oggi non è in grado, per esempio, di consigliare la forma societaria ideale per una specifica attività o di indicare connessioni con i grandi del mondo. Bisognerebbe creare un business accelerator, simile a quello di Berlino che è connesso con la Silicon Valley (http://www.axelspringerplugandplay.com per farsi una idea).

  •  LOGISTICS – quando si intende attirare menti per sviluppare progetti innovativi, dobbiamo pensare a giovani che non hanno sempre fondi per pagare affitti costosi per i loro uffici. In altre grandi città della Germania o di altri Stati membri UE vengono messe a disposizione addirittura gratis delle postazioni di lavoro digitale. Ora questo sarebbe un sogno, ma vedere affitti di 500 euro al mese per una startup proprio dove invece dovrebbe essere incentivata ad andare, stona con il messaggio di apertura al futuro che vogliamo dare. 

  •  UE FUNDS– quello che veramente ci farebbe diventare una eccellenza europea sarebbe una piccola struttura capace di attingere e immettere nel mercato locale quei fondi che l’UE stanzia per le singole imprese e che, secondo le statistiche nazionali, siamo tra i peggiori utilizzatori. Anche in questo progetto c’è necessità di un pool di consulenti, che sicuramente già sono in forza, che in maniera proattiva, dopo aver analizzato il mercato locale incrociato con i fondi a disposizione dell’UE, riuscisse a proporre direttamente alle imprese, non solo startup, di partecipare ai bandi europei con l’aiuto di euro-progettisti messi a disposizione dalla Camera di Commercio. 

  • Ampliare la contrattazione secondaria, azienda per azienda, per risolvere in modo adeguato i problemi interni di organizzazione del lavoro.
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  • Sviluppare le forme possibili di “partecipazione” dei lavoratori alla gestione d’impresa.

  • Garantire forme di sostegno strutturali, in sinergia con i comuni, per fare fronte a gravi e prolungate crisi come quella della ex Memc di Merano, per fare fronte ai bisogni primari dei lavoratori (mutui, rette scolastiche, assistenza sanitaria e sociale… ) nel lungo periodo di sospensione dalle attività lavorative (cassa integrazione, mobilità).​
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