L'ALTO ADIGE NEL CUORE
  • Home
  • PROVINCIA
  • TRASPARENZA
  • CONTATTI
Foto
leggi le nostre proposte

#ILMIGLIORVOTO
provinciali 2018

Si vota il 21 ottobre 2018, dalle 7:00 alle 21:00

#ILMIGLIORVOTO
PROVINCIALI 2018

SI VOTA IL 21 OTTOBRE 2018,
​DALLE 7:00 ALLE 21:00
Foto

LE NOSTRE PROPOSTE

Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto

LE NOSTRE PROPOSTE


I NOSTRI CANDIDATI 

I candidati

Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto

 la lista unitaria

VAI AL PROGRAMMA COMPLETO
L’impegno de L’Alto Adige nel cuore Fratelli d’Italia Civici ed Indipendenti UNITI
 
La lista de L’ Alto Adige nel Cuore – Fratelli d’Italia – Candidati civici ed Indipendenti UNITI è la dimostrazione che la volontà in provincia di Bolzano può. Uno dei mali profondi di cui soffre in particolare la Comunità di lingua italiana in Alto Adige è la frammentazione. Di per sé un corpo sociale, culturale, linguistico minoritario vive una condizione di strutturale difficoltà se non trova le ragioni della sintesi e le basi comuni, al proprio interno, per manifestarsi ed agire nelle complesse relazioni sul territorio, e rischia di pagare due volte la propria condizione di minorità.
Ecco che la semplificazione del quadro politico ha la necessità di essere considerato uno degli obiettivi strategici per le forze responsabili sul territorio: semplificazione significa riduzione della competizione interna al gruppo italiano, al contrario capacità di sintesi. Una parola riassume tutto questo: unità.

L’unità (che porta a maturare un maggiore potere contrattuale sulla scena politica e quindi maggiore rappresentatività, o si potrebbe dire anche “forza”) è la richiesta che L’Alto Adige nel cuore, Fratelli d’Italia ed altre componenti politiche dell’area alternativa al centrosinistra (che in questi ultimi anni ha decimato la residua autostima del gruppo linguistico italiano nella possibilità di una partecipazione dignitosa e fruttuoso al governo provinciale e in molti comuni fra cui quello simbolo di Bolzano) hanno proposto in forma ampia come aggregazione delle forze per maturare quel potere contrattuale già sopra richiamato e una maggiore attrattività verso una cittadinanza disillusa e stanca.

Il diniego immotivato da parte della Lega e di conseguenza la decisione anche di Forza Italia di rifiutare la propria disponibilità hanno costituito un colpo grave alla Comunità italiana. La decisione in particolare da parte della Lega di tenersi le “mani libere” e di non volere condividere la piattaforma minima di contrattazione con l’interlocutore obbligato della Svp assieme ai naturali partner del Centrodestra, per una futura ipotesi di governo, espone ora la minoranza italiana ad un futuro assolutamente incerto.

I margini di contrattazione saranno ristretti e ciò a causa ancora una volta della frammentazione elettorale che peraltro si pagherà anche con la perdita certa di almeno due se non più consiglieri di lingua italiana, sacrificati ad una legge elettorale che non ammette collegamenti di lista o coalizioni.

L’Alto Adige nel cuore ha mantenuto fede al proprio impegno saldando un progetto su base territoriale forte del generoso apporto di una delle tre forze costituenti il Centrodestra nazionale, ossia Fratelli d’Italia.

Alla piattaforma unitaria costituita da queste due importati realtà politiche (L’Alto Adige nel cuore è l’unica forza politica di Centrodestra attualmente rappresentata in Consiglio provinciale a Bolzano, Fratelli d’Italia l’unica forza politica che ha inserito il tema dell’Alto Adige, del controllo della gestione dell’autonomia e della tutela della minoranza italiana dell’Alto Adige nel suo programma e nella sua azione parlamentare nazionale) hanno aderito nel tempo un importante numero di rappresentanti di liste civiche sul territorio e di candidati indipendenti.

Questi costituiscono una risorsa importante per un progetto che intende superare la barriera ideologica indicando la strada per la realizzazione di un movimento di aggregazione italiano di centrodestra capace di pesare sulla scena locale e nel suo rapporto con le istituzioni nazionali.

Sul piano altoatesino l’impegno è per fare valere e fare emergere lo spirito di condivisione territoriale delle volontà positive verso una società più equilibrata sul piano della distribuzione delle risorse e delle opportunità, consapevole delle emergenze sociali crescenti in considerazioni anche del fatto che il caro vita nella nostra provincia è il più alto d’Italia.
 
L’ASSETTO DELL’AUTONOMIA

Le riforme all’impianto dello Statuto di Autonomia mai hanno tenuto conto delle strutturali modificazione del tessuto sociale e demografico dell’Alto Adige dove oltre a radicarsi una sempre più manifesta condizione di minorità sociale, economica, culturale e demografica della Comunità di lingua italiana, è cresciuta anche un’area composta “da cittadini perfettamente plurilingui”, che può essere definita di interscambio culturale e linguistico ed è frutto in via primaria delle sempre più numerose unioni affettive fra cittadini di lingua diversa. Lo Statuto continua a dividere al contrario, in forma rigida e acritica, la società esclusivamente fra Italiani, tedeschi e ladini, imponendo una antistorica dichiarazione di appartenenza ai gruppi linguistici, che giustifica la proporzionale, che impone il metodo della selezione e della distribuzione di quote di diritti “per appartenenza” rispetto a quello della selezione “per merito e competenza anche linguistica”.

RITORNO AL PASSATO

Esiste in parallelo una sempre più conclamata tensione politica e culturale verso la ricostruzione artificiosa di un senso revanscistico di appartenenza ad aree di influenza alternative a quella italiana. La regione europea dell’Alto Adige Trentino Tirolo viene utilizzata per la spesso goffa rappresentazione di una identità che trae ispirazione da un passato asburgico vissuto in forma nostalgica e spesso anche “etnica”. Ma è l’ipotesi di riconoscimento della cittadinanza austriaca ai cittadini di lingua tedesca e ladina, la partecipazione diretta di rappresentanti del governo austriaco nella campagna elettorale in Alto Adige, quindi in un paese terzo, la pretesa volontà di superamento della quietanza liberatoria, l’affacciarsi minaccioso di un dibattito non più sotterraneo sul tema della secessione, a rendere cupo il futuro. La risposta da parte del Governo italiano è stata sinora molto debole, in modo sospetto.
Alla politica con lo sguardo rivolto al passato, alla “ricostruzione”, alla “rivincita”, alla rivendicazione del “primato” di uno sugli altri, L’ Alto Adige nel cuore- Fratelli d’Italia-UNITI contrappone una politica rivolta al futuro, che prende atto delle modificazioni della società dal 1918 ad oggi, delle aspirazioni delle popolazioni ad un amministrare rivolto ai cittadini e non fondato su pregiudiziali etniche, dichiarate o implicite. Ma nel rispetto della identità italiana e dei progressi che in Alto Adige sono stati possibili solo grazie all’Italia.
L’Alto Adige rischia di precipitare in una autoreferenzialità culturale, economica, sociale, vittima della sua autonomia (quando essa viene considerata come un sistema di ancoraggio al passato invece che di crescita verso il futuro) anziché approfittare delle opportunità che essa in linea di principio offre.

LO SGUARDO AL FUTURO

L’Alto Adige deve guardare al proprio futuro con una volontà precisa, superare l’autonomia etnica (pur nell’orgoglio delle diverse comunità linguistiche) e fondare quella della condivisione, fare maturare l’autonomia territoriale in cui tutte le comunità linguistiche possano partecipare con pari dignità alla crescita sociale, culturale, economica del territorio, attraverso anche nuovi sistemi di partecipazione paritaria (alternanza linguistica, pariteticità nella composizione degli organi di governo e amministrazione…)

LA RIFORMA ISTITUZIONALE DELL'AUTONOMIA

L’AUTONOMIA CHE VOGLIAMO, IMPEGNI DI GOVERNO
​
L’Alto Adige nel cuore, Fratelli d’Italia, civici e indipendenti UNITI indicano per queste ragioni alcuni interventi fondamentali come base dell’impegno programmatico attuale e futuro del movimento che costituiscono l’ossatura del proprio impegno sul fronte delle riforme istituzionali e di sistema:
  • 1.            Abolizione delle Commissioni dei Sei e dei Dodici – varo di una norma che sancisca procedure condivise Stato/Provincia, partecipate e trasparenti di ogni riforma, adeguamento all'evoluzione dei tempi, compreso il superamento della Commissione 137 e la individuazione di un nuovo ruolo per la Regione Trentino Alto Adige;
  • 2.            Programma di interventi sociali mirati al sostegno della famiglia, al piano edilizio per ceto medio e bisognoso, all'assistenza per anziani e persone o nuclei familiari in provvisoria difficoltà; difesa della vita e della sua dignità. Ciò si deve accompagnare ad una politica dei sussidi sociali che trova forza nella riduzione della spesa superflua da parte del sistema dell'Autonomia che deve costituire la principale fonte di sostegno finanziario agli investimenti sociali; revisione del sistema di erogazione dei sussidi e degli aiuti sociali (nelle loro diverse forme) per verificarne anche l’effettiva congruità rispetto eventuali abusi con contestuale inasprimento delle sanzioni per chi ne approfitti;
  • 3.            Scuola in lingua italiana “plurilingue” – Autonomia anche in termini organizzativi ma soprattutto finanziari per le scuole dei diversi gruppi linguistici e le singole istituzioni affinché tutta la popolazione scolastica sia posta nelle condizioni di apprendere la seconda lingua attraverso un modello di insegnamento orientato verso la pariteticità facendo leva, là dove è possibile, sulla collaborazione tra scuole di lingua tedesca e scuole di lingua italiana e puntando al sostegno da parte delle Intendenze per costruire questi canali di dialogo plurilingui, e con il modello delle scuole paritetiche delle valli Gardena e Badia. Potenziamento dell’insegnamento della lingua ladina nelle scuole delle valli Gardena e Badia. La conoscenza della seconda e terza lingua, intendendo per essa in linea generale l’inglese, deve essere considerata uno strumento per l’emancipazione delle giovani generazioni e la crescita di un sentimento di appartenenza comune ad un territorio plurilingue, capace di smorzare tribalismi etnici, esaltando le specificità culturali del territorio. Inoltre per la scuola si chiede un adeguamento dell’organico al fabbisogno effettivo e un investimento a sostegno dei docenti per garantire alti livelli di competitività del sistema scolastico altoatesino;
  • 4.            Avvio di un processo culturale e politico teso ad affermare il principio della rotazione linguistica negli incarichi politici e rappresentativi elettivi, sul modello di quanto accade già oggi per la Presidenza del Consiglio provinciale;
  • 5.            In un quadro stabilizzato successivo alla conclusione delle vertenze circa la gestione delle risorse idroelettriche altoatesine, impulso alla valorizzazione dell’azionariato popolare diffuso e alla partecipazione dei Comuni per i grandi beni pubblici con eliminazione dei rischi di concentrazione dei capitali e con garanzia di ritorno verso la comunità del vantaggio di essere “proprietari della risorsa”;
  • 6.            Rivitalizzazione del commercio con attenzione alla salvaguardia del patrimonio di quello di vicinato, riduzione dei vincoli burocratici posti all’impresa e sostegno all’accesso al credito; riduzione del carico fiscale per le aziende e sburocratizzazione, incentivi alle assunzioni. Riduzione dei limiti urbanistici posti ad esso, un processo necessario per attivare la virtuosa concorrenza anche in ambito locale con conseguente riduzione dell’inaccettabile costo della vita attuale, oltre tutti i parametri nazionali, disinnescando il fenomeno del pendolarismo commerciale nei fine settimana o nei cambi di stagione;
  • 7.            Tutela delle identità locali, della toponomastica bilingue come espressione della pluralità del territorio, nessuna concessione al principio per cui una maggioranza linguistica possa decidere anche per le minoranze linguistiche territoriali; consolidamento della toponomastica ladina anche al di fuori del tradizionale ambito di insediamento storico della Comunità;
  • 8.            Taglio energico alle spese pubbliche superflue dell’autonomia altoatesina, frutto della necessità di garantire la conservazione di centri di lottizzazione politica estranei alla qualità del servizio reso alla cittadinanza. Valutazione immediata di costi e benefici di ogni singola unità amministrativa pubblica. Ciò comprende anche la necessità di intervenire sul numero delle società partecipate la consistenza dei propri consigli di amministrazione e sui comprensori sanitari ed i relativi compensi;
  • 9.            Delega di competenze effettive nell’ambito urbanistico ed edilizio ai Comuni per snellire le procedure per l’individuazione delle aree di espansione e dei piani di sviluppo del territorio, delega di funzioni primarie non soggette a vincoli provinciali per potenziare la responsabilizzazione dei livelli locali;
  • 10.          Integrazione sociale dei nuovi cittadini aventi diritto attraverso un sistema integrato di educazione linguistica, civica e culturale che faccia leva primariamente sui mediatori culturali e sulla scuola nella sua capacità e un sistema di informazione mirato rivolto agli stessi circa i vincoli e gli obblighi che la nostra società pone per tutti i buoni cittadini, di qualunque estrazione e provenienza essi siano; tolleranza zero verso ogni sacca di illegalità;
  • 11.          Sostituzione graduale del sistema dell’attribuzione dell’impiego pubblico per appartenenza linguistica dei candidati con il sistema del merito e della competenza, compresa quella linguistica da accertarsi attraverso commissioni di accertamento pariteticamente composte da rappresentanti dei diversi gruppi linguistici di cui si già comprovata la competenza linguistica e professionale nel settore di applicazione.
VAI AL PROGRAMMA COMPLETO
Foto


​L'ALTO ADIGE NEL CUORE

L'Alto Adige nel cuore | via Vittorio Veneto | 39100 BOLZANO
Codice fiscale 94122490215
Privacy    |   Cookies



  • Home
  • PROVINCIA
  • TRASPARENZA
  • CONTATTI